L'università della Montagna - GeSDiMont (UNIMI)
Lo sviluppo sostenibile è la grande sfida per le montagne.
Lavoriamo con uomini e donne perchè lo rendano possibile.
Istituita per volontà del territorio bresciano e con 20 anni di esperienza, l’Università della Montagna - UNIMONT - è un distaccamento dell’Università degli Studi di Milano, riconosciuto nel 2011 dal MIUR, attraverso un Accordo di Programma (MIUR Uff. III Prot. 1293 del 05/08/2011) e nato con lo scopo di contrastare l’abbandono dei territori “verticali” e promuovere lo sviluppo e la valorizzazione della montagna investendo su giovani e formazione.
UNIMONT, attraverso l’attività didattica, guidata dal Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali Produzione Territorio Agroenergia - DISAA e l’attività di ricerca coordinata dal Centro Interdipartimentale di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna - GeSDiMont, opera per:
FORMAZIONE
- formare professionisti attraverso il corso di laurea e l'offerta post-laurea, capaci di gestire attività connesse con l’ambiente montano, la tutela del territorio, lo sviluppo di attività agricole e turistiche
- erogare formazione attraverso un modello innovativo, nel quale la didattica specialistica si svolge nella realtà montana, in stretta relazione con le caratteristiche e le esigenze espresse dal territorio e a contatto con le sue risorse e potenzialità
- essere un centro universitario di riferimento per la formazione e la progettazione finalizzate allo sviluppo delle aree montane, un referente dinamico ed attivo, di supporto per gli studenti ma anche per le istituzioni, per gli abitanti e gli appassionati di montagna
- adottare e trasmettere un approccio multidisciplinare e interdisciplinare, coinvolgimento altri atenei con competenze specifiche
- individuare e sperimentare modalità didattiche innovative ad elevato
contenuto tecnologico – utilizzo web, aula virtuale, blended learning.
RICERCA
- promuovere il networking tra gruppi di ricerca nazionali
- raccordare e collaborare con istituzioni internazionali operanti su tematiche
montane - costituire un focal point scientifico sulle tematiche riguardanti la montagna
TRASFERIMENTO DELLA CONOSCENZA
- fornire supporto tecnico-scientifico alle istituzioni preposte alla governance
- creare un “hub culturale” per le aree montane
La rete di Unimont
Creare una rete per le montagne significa unire le forze, supportarsi nelle situazioni complesse, trovare soluzioni comuni e sfruttare le potenzialità facendo massa critica secondo un modello Win2Win.
La rete di Unimont include oggi decine di interlucutori nazionali ed internazionali, tra cui atenei, fondazioni, associazioni, aziende.
Il Centro Interdipartimentale di Studi Applicati per la Gestione Sostenibile e la Difesa della Montagna - GeSDiMont
GeSDiMont è il braccio operativo di UNIMONT per la progettazione e il coordinamento di numerose attività di studio e sperimentazione per le aree montane, attraverso progettazione su bandi europei, nazionali e regionali in partnership con le principali istituzioni di riferimento in Italia e all’estero.
Club Alpino Nazionale - CAI
Il Club Alpino Italiano è un’associazione con una storia di oltre 150 anni. Costituito il 23 ottobre 1863 a Torino - anche se si può affermare che la sua fondazione ideale sia avvenuta il 12 agosto dello stesso anno, durante la celeberrima salita al Monviso ad opera di Quintino Sella, Giovanni Barracco, Paolo e Giacinto di Saint Robert - il Club Alpino Italiano è una libera associazione nazionale che, come recita l’articolo 1 del suo Statuto, “ha per iscopo l’alpinismo in ogni sua manifestazione, la conoscenza e lo studio delle montagne, specialmente di quelle italiane, e la difesa del loro ambiente naturale”.
L’Associazione è costituita da Soci riuniti liberamente in Sezioni, coordinate in raggruppamenti regionali: a settembre 2016 i Soci del C.A.I. risultano essere 310.000 e partecipano alle attività di 511 Sezioni e 312 Sottosezioni appartenenti a 21 gruppi regionali di cui 2 raggruppamenti provinciali (Trentino e Alto Adige).
All’interno dell’ordinamento italiano, la struttura centrale del Club Alpino Italiano si configura come un Ente pubblico non economico, mentre tutte le sue strutture periferiche (Sezioni, raggruppamenti regionali e provinciali) sono soggetti di diritto privato.
Del C.A.I. fanno parte le Sezioni nazionali delle Guide Alpine, degli Alpinisti Accademici e quella del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico.
In particolare, in applicazione della legge 24 dicembre 1985, n. 776 relativa a nuove disposizioni sul Club Alpino Italiano, l’Associazione provvede, a favore sia dei propri Soci sia di altri e nell’ambito delle facoltà previste dallo Statuto:
- alla diffusione della frequentazione della montagna e all’organizzazione di iniziative alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, capillarmente diffuse sul territorio nazionale
- all’organizzazione ed alla gestione di corsi d’addestramento per le attività alpinistiche, sci-alpinistiche, escursionistiche, speleologiche, naturalistiche volti a promuovere una sicura frequentazione della montagna
- alla formazione di 22 diverse figure di titolati (istruttori, accompagnatori ed operatori), necessarie allo svolgimento delle attività citate
- al tracciamento, alla realizzazione e alla manutenzione di sentieri, opere alpine e attrezzature alpinistiche
- alla realizzazione, alla manutenzione ed alla gestione dei rifugi alpini e dei bivacchi d’alta quota di proprietà del Club Alpino Italiano e delle singole Sezioni – quantificati ad oggi in 750 strutture per un totale di 21.000 posti letto - fissandone i criteri ed i mezzi
- all’organizzazione, tramite il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS), sezione nazionale del CAI, di idonee iniziative tecniche per la vigilanza e la prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, per il soccorso degli infortunati o dei pericolanti e per il recupero dei caduti
- alla promozione di attività scientifiche e didattiche per la conoscenza di ogni aspetto dell’ambiente montano nonché di ogni iniziativa idonea alla protezione ed alla valorizzazione dell’ambiente montano nazionale, anche attraverso l’operato di organi tecnici nazionali e territoriali
- alla promozione di iniziative di formazione di tipo etico-culturale, di studi dedicati alla diffusione della conoscenza dell’ambiente montano e delle sue genti nei suoi molteplici aspetti, della fotografia e della cinematografia di montagna, della conservazione della cultura alpina
- all’organizzazione ed alla gestione di corsi di preparazione professionale per guida speleologica nonché di corsi di formazione professionale per esperti e rilevatori del Servizio Valanghe Italiano (SVI).
L’entusiasmo del grande apporto volontaristico che lo contraddistingue nel panorama associazionistico italiano ha permesso di concretizzare nel tempo un ampio ventaglio di realizzazioni a favore della montagna e dei suoi frequentatori quali rifugi, bivacchi, sentieri, rimboschimenti, opere sociali.